News

Il Codacons denuncia la modella creata con l’IA Zoe De Biasi

Il Codacons ha presentato un esposto contro l’utilizzo di Zoe De Biasi, la prima influencer italiana creata interamente con Intelligenza Artificiale (IA), impiegata per promuovere brand su testate nazionali. Secondo l’associazione dei consumatori, l’uso di figure digitali come Zoe potrebbe configurare pubblicità ingannevole, poiché i consumatori potrebbero essere indotti a credere che si tratti di una persona reale.

Chi è Zoe De Biasi?

Zoe De Biasi è un’influencer completamente virtuale, creata tramite algoritmi di intelligenza artificiale per simulare l’aspetto e il comportamento di una giovane donna appassionata di fitness e benessere.

Secondo la sua narrazione online, Zoe ha 24 anni, studia Scienze Motorie e vive tra Torino e Milano. Il suo personaggio digitale è stato sviluppato per rappresentare uno stile di vita attivo e dinamico, tipico degli influencer reali, ed è stata scelta come AI Ambassador da McFIT, noto brand di palestre, per promuovere il fitness e la cura del corpo.

Grazie alla sua presenza sui social e alle collaborazioni con diversi marchi, Zoe ha acquisito rapidamente visibilità, ma la sua natura artificiale ha sollevato dibattiti etici e legali, culminati nella denuncia del Codacons.

L’esposto del Codacons: “Possibile truffa ai consumatori”

Il Codacons ha chiesto alle autorità di verificare se l’uso di Zoe De Biasi nelle pubblicità possa essere considerato ingannevole e scorretto, segnalando il rischio che i consumatori credano di interagire con una persona reale quando in realtà si tratta di un software.

Nel dettaglio, l’esposto afferma che:

Zoe De Biasi è pubblicitaria a tutti gli effetti, poiché promuove prodotti e servizi.

La sua modalità di presentazione potrebbe indurre in errore i consumatori.

Questa strategia potrebbe configurare una possibile forma di truffa, violando le normative sulla trasparenza pubblicitaria.

Il dibattito sull’uso degli influencer virtuali

L’utilizzo di influencer generati dall’IA è un fenomeno in forte crescita, con esempi internazionali come Lil Miquela, un’icona digitale con milioni di follower. Tuttavia, in Italia il caso di Zoe De Biasi ha acceso il dibattito sulla necessità di regolamentare questo settore.

L’accusa del Codacons potrebbe rappresentare un primo passo verso nuove normative sulla pubblicità digitale, per garantire che i consumatori siano sempre informati quando interagiscono con contenuti sponsorizzati da entità non reali.

Conclusioni

L’esposto contro Zoe De Biasi solleva importanti interrogativi sull’uso dell’intelligenza artificiale nel marketing e nella pubblicità. Mentre le aziende esplorano nuove tecnologie per migliorare le strategie di comunicazione, resta fondamentale garantire trasparenza e tutela dei consumatori.

Resta da vedere come le autorità e il settore della pubblicità risponderanno a queste nuove sfide e se verranno introdotte regolamentazioni specifiche per l’uso degli influencer virtuali nel mercato italiano.

Tags

Related Articles

Back to top button
Close
Close
Privacy Policy Cookie Policy